domenica 31 gennaio 2021

Airola: amministrative 2021

 

E’ un poco che non scrivo di quel che sento.

E’ sempre difficile parlare alle persone e spogliarsi un’attimo delle etichette.

Ci provo per parlare della mia città in questo tempo di fermento con la speranza di dare stimoli di riflessione…non su di me, ma sulla nostra comunità.

Ho sempre detto che il Signore ci chiama a fiore dove ci ha piantati. Fiorire e non appassire.

Inutile tacere sulle tante difficoltà che l’impegno politico e sociale incontra qui ad Airola!

Il diffuso scetticismo dei giovani ne è prova.

Spregiudicatezza, cinismo, ipocrisia, autoreferenzialità e puerili furbizie sono alcune di quelle miserie umane che agiscono come  un vero è proprio “diserbante selettivo” sulle aspirazioni più nobili e disinteressate, sulle intenzione più pure di servizio agli altri.

Ci vuole un niente per trasformare un servizio in un vero potere. Un nonnulla per demolire chiunque.

Oggi però vorrei spendere qualche parola di speranza ma anche di carità, se ci riesco.

Cinque anni fa in un comizio ebbi modo di dire una cosa che, almeno io, non ho dimenticato: “Sto qui proprio perché ho sentito interiormente un bisogno impellente di fare qualcosa di più per rendere più bella la comunità che amo: la città di Airola. Io ne sono innamorato e vorrei che tutti la amassimo visceralmente!...Amare la nostra città è prendersene cura, tutelandola e valorizzandola per renderla “una Comunità che si ama”. Airola non deve essere vista dai nostri giovani come un peso da cui sbarazzarsi per realizarsi, ma come una risorsa da curare e valorizzare”

            Già Airola, una Comunità che si ama, non peso ma risorsa.

Quante volte invece mi dico: non vengo capito, non mi si vuol capire, questa città non merita nulla.

            Lo sconforto assale ed assilla.

Questo contrasto tra speranza e sconforto mi fa porre alcune domande in questo tempo

Se mi lascio trascinare da questo sconforto amo Airola veramente? Amo me stesso? Prevale in me il sentimento del sé e l’idolo che mi sono costruito? Quanto amo la mia immagine sociale più della verità su me stesso che solo Dio conosce fino in fondo?

L’umiltà non si predica ma si pratica. La cosa peggiore che possa capitare ad un cuore che aspira ad essere povero in spirito per far spazio a Dio è abbandonare la speranza.

Non affidarsi al Signore, pensare che il cuore delle persone non può cambiare mai.

Abbandonare la speranze allora è un atto di superbia perché mette al centro l’io e non l’azione del Signore.

Secondo me è un punto fondamentale di discernimento per ogni tipo di impegno.

Mi direte cosa c’entra con le amministrative 2021?

Beh … spesso le chiacchiere, i buoni propositi, le strategie di questi giorni ci fanno perdere di vista che la politica, dentro o fuori i partiti, la fanno le persone e le persone hanno dei sentimenti, della passioni e delle idealità. Molto spesso invece si incasellano tutti in clichè maturati in contesti in cui “si parla di” e si evita di “parlare con”.

E’ questo il dato che si legge oggi in questa corsa tra le “solitudini” che scuotono la politica airolana in questi giorni. Tutti soli per cercare poi l’alleanza vincente, per stare nel mazzo di carte.

Attese, aspirazioni, progetti dove ciò che manca spesso è l’uomo, la persona, il parlarsi negli occhi. Anche chi ritiene di farlo, spesso ha una doppia morale, classificando alcuni e cancellando altri.

Chi osserva tutto questo non può non ritrarsi indignato!

Noi impegnati in politica ad Airola , dal più giovane al più anziano, dovremmo fare tutti un profondo esame di coscienza su quanto questo modo di procedere tarpi le ali alla comunità e la insterilisca.

Capirete allora quanto questa riflessione sia attuale.

Vedete, rispetto a qualche anno ha ho maturato una certezza: prima dei programmi e dei nomi, vengono gli uomini e le persone e solo la capacità andarsi incontro e mettere da parte tante cose, potrà aiutarci a scorgere il meglio di noi, per farci tornare alla speranza capendo che Airola è la parte migliore di noi perché la amiamo.