mercoledì 19 settembre 2012

ERETICO

Dimezziamo i parlamentari, diminuiamo i consiglieri, aboliamo le province! Sicuro che la riduzione dei componenti degli organi politici di rappresentanza indiretta sia “di per se” la panacea di tutti i mali!? 
Gli ateniesi nel 508 a.c. durante il periodo di Clistene erano dotati di un organo rappresentativo, la boulè, di circa 500 persone. Gli abitanti di Atene non erano oltre i 10.000.
 Lo stesso potrebbe dirsi per gli albori della Roma repubblicana. Erano in effetti sistemi di rappresentanza indiretta saggi, perché allargando la base degli eletti facilitavano l’accettazione da parte del popolo delle decisioni della maggioranza. Infatti è semplice considerare che la decisioni di un organo rappresentativo ampio rifletta in maniera maggiore del volere di tutti. In sintesi: più eletti uguali maggiore rappresentanza degli elettori, meno eletti uguale minore rappresentanza.
D’altra parte oggi la crisi della rappresentanza indiretta pare causata dalle spinte provenienti dalla società che invocano forme di partecipazione diretta. 


Infine le moderne tecnologie facilitano forme di partecipazione diretta alla discussione ed alla decisione. 


Ciò non toglie che una società complessa richieda competenza specifiche anche in politica: in futuro difficilemnte potremmo fare a meno del cd "politico di professione"


Non invoco uno sterile assemblearismo, né difendo una classe politica che ha bisogno di una immediata rigenerazione, però non sarebbe il caso di porsi qualche domanda in più? Anche perché l’attuale crisi politica pare, più che altro, segnata dall’eccesso di soldi in mano ai politici e dall’assenza di una loro trasparente gestione.