giovedì 26 marzo 2015

Quello che avrei voluto dire in Direzione provinciale

Domenica a Torrecuso c'ero.
Ho ritenuto giusto esserci sia per la rilevanza degli argomenti trattati dal partito, sia per aver partecipato in prima persona, grazie all'amico Simone e alla compagna Laudato, ad alcuni dei momenti di discussione programmatica del Partito sannita in tema di Politiche Sociali e Cultura. Sul secondo punto in discussione in direzione (le cd “candidature”) il mio pensiero  si avvicina molto a quello dell’onorevole Giovanni Zarro, voce serena e pacata del nostro partito. Ho invece chiesto di intervenire in Direzione sul primo punto all'ordine del giorno riguardante i temi programmatici della campagna elettorale. Intervento in prima battuta accordatomi gentilmente dal Presidente Insogna, al quale poi, su richiesta dello stesso Presidente, ho rinunciato. Per questo, a costo di apparire un incauto, ritengo doveroso comunicare pubblicamente ciò che in direzione avrei illustrato, nella consapevolezza di non avere in tasca la verità, ma un contributo di elaborazione si. 
In effetti non si tratta solo di disegnare una regione non napoli-centrica - argomento usurato e comune alla destra- oppure perdersi in tecnicismi  che sono anche importanti ed indice di una forte competenza amministrativa dei democratici. Si tratta anche si avanzare una proposta di una Regione vicina ai cittadini con lo smartphone in mano, quelli che twittano e si informano. Una proposta che scenda tra la gente
Allora mi sembra che il partito debba  dire tanto “anche e in aggiunta” su alcuni altri temi molto concreti e dirimenti per ora lasciati in sordina ed alla sensibilità dei singoli democratici , come Abbate, Refuto o Ciambriello, quest’ultimo stranamente senza deleghe in segreteria.
. Temi importanti al fine di arginare l’avanzata del populismo grillino nel Sannio e l’inevitabile crollo di affluenza legato anche ad una politica che in generale sembra sempre più autoreferenziale Li elenco.
La questione ambientale.
Si tratta  di questioni concrete molto concrete: ad es.  il biodigestore di Telese, la discarica Tre Ponti di Montesarchio, Toppa Infuocata, Sant’Arcangelo Trimonte, lo STIR di Casalduni, gli impianti a Molinara, le pale eoliche nel Tammaro, la cava di Durazzano, i rifiuti tombati a Sant’Agata dei Goti, la bonifica dei nostri corsi d'acqua, il catasto degli scarichi. Questioni che non si riducono al semplice NIMBY, ma ad diffuso e crescente senso di rispetto collettivo per l’ambiente, nè tanto meno alla critica legittima e serrata alla legge regionale sui rifiuti che per alcuni aspetti barricaderi ci restituisce l’impressione di un arroccamento sulla difesa di rendite di consenso. In effetti è sotto gli occhi di tutti una diffusa cultura del rispetto ambientale che si sta affermando tra i cittadini del Sannio più che in altre zone della Campania. De Luca su questi temi è chiaro. Io c’ero e l’ho sentito parlarne al Filangieri a Napoli (dove l’unica citata per l’impegno contro l’eolico è stata la coraggiosa Giulia Abbate che si è distinta in queste battaglie) e al teatro di Airola. Il partito cosa ha da dire su questo? Vogliamo lasciare il tema ai grillini?
Le politiche del lavoro.
Abbiamo vere e proprie urgenze come quella dell'ex polo tessile di Airola. A fianco a questa ci metto poi tante emergenze su cui l'amica Galdiero della CGIL si spende giornalmente oppure quelle affrontate da Abbate in Commissione Trasparenza (Maugieri, Consorzi rifiuti, Consorzi Bonifica, centro R). Può mai essere possibile, a titolo di mero esempio, che solo il circolo di Airola, vox clamantis in deserto, abbia detto a Caldoro che non può impiegare 7 milioni di fondi pubblici per una impresa, la TTA di Airola, senza prevedere minime forme di possibile re-impiego della manodopera cassintegrata?! Lo Stato lo ha previsto nel bando del MiSe, come lo stesso Comune di Airola che ha avviato in solitudine la re-industrializzazione grazie alla caparbietà di Napoletano. La Giunta fallimentare di Caldoro no! Lo abbiamo sottolineato quando Caldoro è venuto ad Airola il 24 ottobre scorso con un manifesto che ha fatto discutere tanti. Un manifesto datato che rivendico con fierezza insieme ai miei dirigenti, avendo ricevuto il plauso dal solo onorevole Cozzolino e il “biasimo” da troppi. Cosa dice il partito provinciale su questi temi?
La trasparenza e legalità.
La Regione oggi è imbrigliata in un complesso normativo-regolamentare troppo complicato, che si interseca con la programmazione europea. Un complesso da semplificare nel quale può facilmente annidarsi l'illegalità. De Luca lo ha capito e ha detto che non chiederà voti ai criminali! E noi?! Sono un lettore affezionato delle relazioni semestrali della DiA dove trovo scritto da un pò che nel Sannio c'è la camorra che si occupa di appalti, usura ed estorsione. Una camorra con nomi, cognomi e sentenze di condanna.  Ne abbiamo parlato lo scorso anno nel circolo con l’amico Amleto Frosi di Libera. Sono temi che lambiscono anche la politica. Il partito democratico, prima forza del Sannio, non ha nulla da dire su questo?
Concludo invitando gli amici e compagni democratici del Sannio a riflettere “anche” su questi temi con un metodo partecipato, come ad esempio quello seguito dall'amica Laudato, inserendosi nel percorso programmatico del candidato governatore De Luca. Dovremmo del resto coltivare l’obiettivo concreto di porre argine al grillismo ed al calo di affluenza, attraverso una impostazione programmatica meno tecnicistica e più ancorata “anche” alle aspettative dei sanniti su temi dirimenti come  ambiente, lavoro e legalità. E’ l’impostazione vincente sul piano politico, come l’esperienza di De Luca sta dimostrando e confermerà lunedì 8 giugno. Forza PD!