Domenica a Torrecuso
c'ero.
Ho ritenuto
giusto esserci sia per la rilevanza degli argomenti trattati dal partito, sia
per aver partecipato in prima persona, grazie all'amico Simone e alla compagna
Laudato, ad alcuni dei momenti di discussione programmatica del Partito sannita
in tema di Politiche Sociali e Cultura. Sul secondo punto in discussione in
direzione (le cd “candidature”) il mio pensiero
si avvicina molto a quello dell’onorevole Giovanni Zarro, voce serena e
pacata del nostro partito. Ho invece
chiesto di intervenire in Direzione sul primo punto all'ordine del
giorno riguardante i temi programmatici della campagna elettorale. Intervento
in prima battuta accordatomi gentilmente dal Presidente Insogna, al quale poi,
su richiesta dello stesso Presidente, ho rinunciato. Per questo, a costo di
apparire un incauto, ritengo doveroso comunicare pubblicamente ciò che in
direzione avrei illustrato, nella consapevolezza di non avere in tasca la
verità, ma un contributo di elaborazione si.
In effetti
non si tratta solo di disegnare una regione non napoli-centrica - argomento usurato
e comune alla destra- oppure perdersi in tecnicismi che sono anche importanti ed indice di una
forte competenza amministrativa dei democratici. Si tratta anche si avanzare una
proposta di una Regione vicina ai cittadini con lo smartphone in mano, quelli
che twittano e si informano. Una proposta che scenda tra la gente
Allora mi
sembra che il partito debba dire tanto “anche e in aggiunta” su alcuni altri
temi molto concreti e dirimenti per ora lasciati in sordina ed alla sensibilità
dei singoli democratici , come
Abbate, Refuto o Ciambriello, quest’ultimo stranamente senza deleghe in
segreteria.
. Temi importanti al fine di arginare
l’avanzata del populismo grillino nel Sannio e l’inevitabile crollo di
affluenza legato anche ad una politica che in generale sembra sempre più
autoreferenziale Li elenco.
La questione ambientale.
Si
tratta di questioni concrete molto concrete: ad es. il biodigestore di
Telese, la discarica Tre Ponti di Montesarchio, Toppa Infuocata, Sant’Arcangelo
Trimonte, lo STIR di Casalduni, gli impianti a Molinara, le pale eoliche nel
Tammaro, la cava di Durazzano, i rifiuti tombati a Sant’Agata dei Goti, la
bonifica dei nostri corsi d'acqua, il catasto degli scarichi. Questioni che non
si riducono al semplice NIMBY, ma ad diffuso e crescente senso di rispetto
collettivo per l’ambiente, nè tanto
meno alla critica legittima e serrata alla legge regionale sui rifiuti che per
alcuni aspetti barricaderi ci restituisce l’impressione di un arroccamento
sulla difesa di rendite di consenso. In effetti è sotto gli occhi di tutti una
diffusa cultura del rispetto ambientale che si sta affermando tra i cittadini
del Sannio più che in altre zone della Campania. De Luca su questi temi è
chiaro. Io c’ero e l’ho sentito parlarne al Filangieri a Napoli (dove l’unica
citata per l’impegno contro l’eolico è stata la coraggiosa Giulia Abbate che si
è distinta in queste battaglie) e al teatro di Airola. Il partito cosa ha da
dire su questo? Vogliamo lasciare il tema ai grillini?
Le politiche del lavoro.
Abbiamo vere
e proprie urgenze come quella dell'ex polo tessile di Airola. A fianco a questa ci metto poi tante
emergenze su cui l'amica Galdiero della CGIL si spende giornalmente oppure
quelle affrontate da Abbate in Commissione Trasparenza (Maugieri, Consorzi
rifiuti, Consorzi Bonifica, centro R). Può mai essere possibile, a titolo di
mero esempio, che solo il circolo di Airola, vox clamantis in deserto, abbia
detto a Caldoro che non può impiegare 7 milioni di fondi pubblici per una
impresa, la TTA di Airola, senza prevedere minime forme di possibile re-impiego
della manodopera cassintegrata?! Lo Stato lo ha previsto nel bando del MiSe,
come lo stesso Comune di Airola che ha avviato in solitudine la
re-industrializzazione grazie alla caparbietà di Napoletano. La Giunta
fallimentare di Caldoro no! Lo abbiamo sottolineato quando Caldoro è venuto ad
Airola il 24 ottobre scorso con un manifesto che ha fatto discutere tanti. Un
manifesto datato che rivendico con fierezza insieme ai miei dirigenti, avendo
ricevuto il plauso dal solo onorevole Cozzolino e il “biasimo” da troppi. Cosa
dice il partito provinciale su questi temi?
La trasparenza e legalità.
La Regione
oggi è imbrigliata in un complesso normativo-regolamentare troppo complicato,
che si interseca con la programmazione europea. Un complesso da semplificare nel
quale può facilmente annidarsi l'illegalità. De Luca lo ha capito e ha detto
che non chiederà voti ai criminali! E noi?! Sono un lettore affezionato delle relazioni
semestrali della DiA dove trovo scritto da un pò che nel Sannio c'è la camorra
che si occupa di appalti, usura ed estorsione. Una camorra con nomi, cognomi e
sentenze di condanna. Ne abbiamo parlato lo scorso anno
nel circolo con l’amico Amleto Frosi di Libera. Sono temi che lambiscono anche la politica. Il
partito democratico, prima forza del Sannio, non ha nulla da dire su questo?
Concludo invitando gli amici e compagni democratici del Sannio
a riflettere “anche” su questi temi
con un metodo partecipato, come ad esempio quello seguito dall'amica Laudato, inserendosi nel percorso
programmatico del candidato governatore De Luca. Dovremmo del resto coltivare l’obiettivo
concreto di porre argine al grillismo ed al calo di affluenza, attraverso una
impostazione programmatica meno tecnicistica e più ancorata “anche” alle
aspettative dei sanniti su temi dirimenti come ambiente, lavoro e legalità. E’ l’impostazione
vincente sul piano politico, come l’esperienza di De Luca sta dimostrando e
confermerà lunedì 8 giugno. Forza PD!