Cinque liste, cinque candidati sindaci e 57 candidati consiglieri: in pratica un candidato ogni 100 votanti circa.
In questo scenario si svolgerà da qui a 20 giorni la campagna per le elezioni amministrative del comune di Airola.
Una effervescenza politica che porta la nostra città ai livelli di Napoli!
Per la prima volta dal 1993, ad Airola i movimenti civici, più o meno riconducibili a questo o quel partito, ma soprattutto legati alla logica del voto di preferenza come principale traino del consenso politico, hanno dettato in maniera esplicita l'agenda degli schieramenti i campo.
Una frammentazione del quadro politico cittadino spiegabile in parte con la riduzione da 16 a 12 del numero dei consiglieri, imposta dalle ultime leggi finanziarie; in parte col logoramento di rapporti politici consolidati ed in parte con una diffusa insoddisfazione per l'attuale quadro politico locale.
E' un bene? E' un male?
Una risposta lapidaria presupporrebbe una adeguata e condivisa chiarificazione sui presupposti e i criteri dell'azione politica: chiarimento alquanto difficile, se non inutile, a 20 giorni dalle elezioni.
Allora forse oggi è utile fare un brevissimo punto su quanto realizzato dalle amministrazioni degli ultimi 20 anni, anche per arrivare ad una riflessione da condividere, che sia utile in termini politici.
In questi venti anni sono stati realizzati ad Airola alcuni grossi obbiettivi, come ad esempio il contratto d'area e l'area P.I.P di via Caracciano.
Altri grandi progettualità sono state messe in cantiere, come ad esempio: il potenziamento della rete infrastrutturale (ampliamento di via Sorlati, realizzazione degli svincoli alla Fondovalle Isclero) e, da ultimo, il Piano Integrato Riqualificazione Urbanistica, Edilizia ed Ambientale, strumento di programmazione urbanistica che forse consentirà nei prossimi 5 anni, se saranno reperiti finanziamenti adeguati, di ristrutturare il Castello medioevale.
Naturalmente ci sono stati (e non sto qui ad elencarli anche perchè ognuno ha le sue liste) peccati "politici" di omissione, cioè cose che si sarebbero potute fare e non si sono fatte oppure cose che si sarebbero potute fare meglio.
Non mi spingo ad attribuire meriti e demeriti a questa o quella amministrazione o, peggio, a questo o quel uomo politico: il giudizio spetta ad ognuno di noi singolarmente secondo le proprie personali prospettive ed informazioni ed i propri criteri di scelta!
Tuttavia, aldilà di quell'ineludibile senso di inadeguatezza tra teoria e prassi (cioè promesse e realizzazioni) che contraddistingue da sempre l'azione politica e che spesso ci porta a severe e giustificate critiche delle amministrazioni uscenti, occorre chiedersi quale prospettiva politica abbia guidato queste realizzazioni e questi progetti degli ultimi 20 anni; se c'è un filo rosso che, nonostante tutto, ha legato il tutto.
Ebbene il fil rouge potrebbe essere individuato nella prospettiva appassionata che diede vita nel 1996 all'Ulivo, come momento di unione delle diverse anime del centrosinistra cittadino. In quegli anni fecondi dell'Ulivo, di fronte ad una difficile crisi economica locale, tutte quelle forze politiche, oggi divise e disperse, del centrosinistra cittadino riuscirono a porre insieme le basi politiche per le grosse realizzazioni degli anni futuri.
Fu quello spirito ad animare, spingere e rendere fecondi grandi progetti e grandi risorse.
A quella prospettiva politica condivisa, nata a livello nazionale dalle macerie della cd. prima repubblica sulla spinte dei più avvertiti e lungimiranti esponenti del riformismo di sinistra e del cattolicesimo democratico, si deve il merito di aver dato amministrazioni stabili e propositive alla nostra città.
Non si dimentichi che ben tre degli attuali candidati sindaci sono stati all'epoca tra i protagonisti dell'Ulivo cittadino.
Purtroppo il passare del tempo, l'inevitabile sfilacciamento dei rapporti politici e, forse, qualche esasperato personalismo hanno esaurito quell'esperienza a livello locale.
D'altra parte è sotto gli occhi di tutti che parte delle realizzazioni degli ultimi 20 anni sono state non adeguate alle promesse fatte a suo tempo.
Tuttavia non si può negare il grosso merito della stagione dell'Ulivo ad Airola: aver dato una prospettiva politica di lunga durata e stabile all'amministrazione cittadina in un momento molto difficile per la comunità.
Oggi Airola si ritrova i protagonisti di quell'esperienza politica locale nei diversi movimenti civici che animano la campagna elettorale.
Tra l'altro la forte frammentazione del quadro politico locale lascia presupporre che la futura amministrazione avrà un consenso non ampio in termini di voti di preferenza.
Questa storia, questo presente e questo probabile futuro inducono ad una riflessione ed un invito.
La riflessione: Airola nei momenti difficili, come il periodo 1993/1996, ha saputo essere laboratorio politico di prim'ordine ed, intorno ad una prospettiva politica, è riuscita a trovare quell'unità che l'ha resa uno dei grossi punti di riferimento politici del nostro territorio. Sicuramente in futuro, non ostante la forte frammentazione politica del momento attuale, saprà ritrovare l'unità di intenti e la forza morale che porterà la nostra comunità cittadina verso un nuovo sviluppo.
L'invito: per questo diventa pressante l'invito a tutti i candidati ad esercitare oggi la lungimiranza, cioè quel sano distacco tra se e le cose che consente di coltivare la nobile, difficile ed esigente arte della politica come impegno al servizio degli altri e del bene comune. Ciò permetterà di tenere bassi i toni dello scontro elettorale e costruire, su una nuova e più condivisa prospettiva politica, il futuro amministrativo di Airola.
Diego Ruggiero, iscritto del PD
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