lunedì 15 ottobre 2012

La Chiesa bella del Concilio

C'ero anche io a Roma giovedì sera sotto l'obelisco di piazza San Pietro ad ascoltare il breve discorso del Santo Padre.Ho ascoltato parole belle e significative, sentite, rivolte al popolo di Dio.
Il Papa ci ha descritto da un lato una Chiesa che è coinvolta nel peccato e nella zizzania - quella che tutti i giorni ci viene ultimamente sbattuta in faccia-, dall'altro ha speso delle parole bellissime e semplici in cui mi riconosco: "Abbiamo avuto anche la nuova esperienza della presenza del Signore, della Sua bontà, della Sua forza. Il fuoco dello Spirito Santo, il fuoco di Cristo, non è il fuoco divoratore e distruttivo, è un fuoco silenzioso, è una piccola fiamma di bontà e di verità, che trasforma, dà luce e calore. Abbiamo visto che il Signore non ci dimentica, anche oggi in modo umile il Signore è presente e dà calore ai cuori, nostra vita, crea carismi di bontà e carità che illuminano il mondo e sono per noi garanzia della bontà di Dio. Se Cristo vive è con noi anche oggi e possiamo essere felici anche oggi perché la sua bontà non si spegne, è forte anche oggi"
Queste mi sembrano le parole più belle sentite l'altra sera. Tuttavia ciò che porterò nel cuore è l'esperienza, di per sè non eclatante, che ho avuto durante la fiaccolata da Castel Sant'Angelo a piazza San Pietro.Nella folla vicino a noi del gruppo diocesano di Azione Cattolica, alcuni giovani seminaristi dei Legionari di Cristo. Qualcuno direbbe: DestraVsSinistra, ProgressistiVsTradizionalisti! 
Ammetto che forse li guardavo con un poco di circospezione e curiosità. Vestiti a puntino, eleganti e signorili, mi sembravano così distanti dal mio modo di vivere e stare nella Chiesa. Ad un certo punto, spinto dalla curiosità, ho attaccato bottone con uno di loro, facendo qualche vaga domanda sul loro fondatore. Improvvisamente mi si è aperto un mondo diverso da quello che avrei potuto immaginare: avevo davanti a me una persona solare, semplice, che mi sembrava sprizzare amore per il Signore. Si chiamava Massimo. Oddio, mi sono detto tra me e poi gli ho ripetuto: "Nella Chiesa non siamo certo noi a decidere della bontà di un carisma! Sarà Dio a deciderne, indipendentemente da tutto." Lui mi fa: "Hai visto il film di State Buoni se potete? A chi chiedeva a Filippo Neri “Ma perché è così difficile seguire il Vangelo?”, il santo rispondeva: “Perché è semplice” - fa una pausa e continua sorridendo-  è una risposta un po da curia romana ma molto vera!" 
Beh, poi ci siamo incamminati verso piazza San Pietro. Lui col suo gruppo, un poco più avanti al nostro.
Il cammino era lentissimo. Almeno fino all'attraversamento di  via della Conciliazione. Romani impazienti strombazzavano a più non posso. Il traffico cittadino era costretto a fermarsi, alternandosi con i pellegrini. Mi è parso un poco come il cammino della Chiesa dopo il Concilio: a tratti sembra un cammino bloccato nel suo incedere, però mi rincuorava vedere il legionario poco avanti a me di AC, nello stesso cammino di Chiesa.Quel traffico romano impazzito  disturbava proprio il canto di noi pellegrini e mi procurava una distrazione irritante. Ho pensato: beh in fondo anche la Chiesa in questi anni mi pare molto distratta dallo strombazzare di un mondo lontano da Dio!
Comunque armato di pazienza e cercando di pregare cantando, non ostante gli odiati clacson, ad un certo punto ho pensato che non avremmo neanche trovato posto in piazza. Il mio amico prete mi fa: "Tranquillo, le cose che organizza l'Ac poi non richiamano mica tante persone! Una volta era diverso!" Ho pensato: " beh c'era il collateralismo, la militia Christi ecc...ma poi abbiamo fatto la scelta religiosa, proprio dopo il Concilio! 
Mentre ero irretito e spazientito da questi pensieri, abbiamo attraversato la strada ed improvvisamente il cammino iniziava a farsi spedito. I clacson erano lontani, non li sentivo più, finalmente! Mi sono a quel punto immaginato una Chiesa che finalmente dopo il questi primi 50 anni di rodaggio, riesca a lasciarsi dietro tutta questa "distrazione" e punti speditamente verso la meta di una risoluta e bella coerenza evangelica, sulla strada indicata dal Concilio.
Alla fine  mi sono ritrovato in piazza, vicino all'obelisco e sotto la famosa finestra.Mi dicevo:"Beh, Diego oggi hai 36 anni, chissà se tra 50 anni sarai ancora qui a ricordare l'apertura del Concilo! Avrai 86 anni!".
Mentre ne facevo una battuta con un'amica, ad un certo le ho detto:" Pasqualina, io credo di starci tra 50 anni a festeggiare, come te, ma spero di non stare qui a piazza San Pietro perchè la Chiesa diventerà veramente la "Chiesa bella" voluta dal Concilio!"
Poi il Papa ha iniziato il breve discorso dicendo: "Cinquant’anni fa anch’io sono stato qui in piazza, con lo sguardo verso questa finestra!"
Aveva 35 anni ed un futuro da percorrere in questa Chiesa, proprio come me.

lunedì 1 ottobre 2012

RenziVsBersani: alcune considerazioni.



Al di là di qualche eccesiva venatura polemica, l'articolo di Giancristiano Desiderio apparso su Sanniopress (Matteo nella patria degli antirottamatori, http://www.sanniopress.it/?p=27017 ) rappresenta un pregevole spaccato di tutto ciò che le primarie nel Sannio non dovrebbero rappresentare.
Una premessa dovuta: sono coordinatore di uno dei circoli sanniti del PD, quelli che “sono tutti conservatori, anzi reazionari”.
Stupirò! Non è che Renzi dispiaccia del tutto – in fondo Adesso era il titolo della mitica rivista di don Mazzolari che seppe criticare profeticamente la Dc del 1948-, anche se continuo ad apprezzare molto il nostro segretario Bersani, che ho sostenuto con i miei dovuti distinguo su una impostazione eccessivamente marcata a sinistra, alle primarie del 2009.  
Mi definirei  oggi moderatamente bersaniano e blandamente renziano.
Insomma credo che, pur coltivando legittime scelte diverse, occorra rifuggire da visioni manichee (BersaniVsRenzi, VecchiVs Nuovi, ReazionariVsRiformatori, AdessoVsDopo ecc…), come quella di Desiderio, dove bene e male paiono rigidamente irregimentati

Ma non è questo il punto! Anche perché questi sono orientamenti e preferenze personali.

Il punto vero è un altro: queste primarie partite con entusiasmo ed un bel pò di calcolo mediatico all’inseguimento di un paio di camper, riusciranno a contribuire ad una reale rigenerazione della classe dirigente del paese? Contribuiranno alla selezione di una classe dirigente all'altezza delle sfide del nostro tempo?

E’ la domanda che mi ponevo a Benevento mentre in terza fila, al mio fianco, un vecchietto - ultrà del giovane Renzi-  alzava un cartello con su scritto “Matteo sei il nostro Masaniello”. A Benevento ho ascoltato per una piacevole oretta il discorso-format del sindaco di Firenze, tra video e grafici scaricati da internet.
In questa oretta ciò di cui Renzi non ha mai parlato è come intende selezionare i candidati in parlamento tra 3 o 4 mesi. Tale silenzio fa il paio con l’atteggiamento poco determinato tenuto sulla questione, dalla dirigenza nazionale nel corso dell’ultimo anno.

In effetti, mi pare di aver inteso,  Renzi guarda agli amministratori locali, come lui. Mi chiedo se amministratori locali, cresciuti in un contesto "personalistico" in cui i partiti sono diventati “partiti di eletti”, abdicando al loro ruolo di raccordo con la società, sapranno cogliere la domanda di partecipazione che arriva dalla gente (come amava chiamare Sturzo il popolo)?

Bersani invece ha promosso fino ad ora - e certamente promuoverà-  giovani del partito cresciuti nel medesimo contesto leaderistico: giovani che spesso (ma non sempre, vivaddio!) avanzano per cooptazione in strutture purtroppo di nicchia e/o  elitarie, restando docili in attesa del proprio momento. Questi giovani di partito sapranno innovare seriamente le modalità di partecipazione politica?

Infatti oggi – ce lo dimostra l’imperioso avanzare  del grillismo - la gente non vuole più solo esprimere un consenso ad una persona o un’idea; non vuole essere solo un numero in un collettivo, ma vuole contare e decidere...veramente!
Il fatto è che oggi la platea degli interessati alla politica è cresciuta – e si incazza e non si accontenta! Altro che antipolitica, qui c’è una voglia matta di politica credibile e partecipata!!
Non bastano più soprattutto le deleghe in bianco. La gente cerca, a mio avviso saggiamente, una rigenerazione dei meccanismi della partecipazione politica. Rigenerare vuol dire proprio nascere di nuovo, ricominciare daccapo. Questo non significa rottamare polemicamente i vecchi, ne aggiungersi cinicamente a loro per cooptazione e/o costrizione. Sia vecchi che giovani sono chiamati a questa ri-generazione.

Come potrebbe avvenire questa rigenerazione?

Non mi ritengo all’altezza di una risposta così epocale, però credo che una prima strada percorribile per il PD, un tentativo, potrebbero essere le primarie per la scelta dei candidati  parlamentari, secondo l’impegno statutario del PD ribadito alla scorsa assemblea nazionale. Mi sembra un punto oggi ineludibile e prioritario. Più importante della stessa sfida mediatica tra Renzi e Bersani che tanto affascina il desiderio di tanti

Una seconda  strada potrebbe essere quella della promozione di artefici appassionati ed umili al servizio di processi politici ampiamente partecipati, “uomini reali” – e non comparse -come insegnava MazzolariI quando su Adesso pubblicava: "Uomini non ci si improvvisa, e nella lotta politica italiana ciò che più dolorosamente sorprende è la mancanza dell'uomo. Non dell'uomo grande, di cui non vogliamo neanche sentir parlare, ma dell'uomo reale, con il suo modesto, insostituibile corredo di qualità morali." Volutamente mi affido con Mazzolari alle qualità morali del politico, proprio perché queste, prima di altro, la gente chiede e di queste persone i partiti hanno un disperato bisogno.