mercoledì 13 maggio 2009

LETTERA APERTA AI CONSIGLIERI DEL GRUPPO "CATTOLICI DEMOCRATICI" DI AIROLA


Leggo con vero piacere della costituzione ad Airola di un gruppo consiliare dei "Cattolici Democratici": una sigla veramente impegnativa!
Già, perchè il filone del cattolicesimo democratico è uno di quelli politicamente e storicamente più blasonati.

Richiamarsi a questa precisa cultura politica vuol dire oggi ispirarsi a personaggi del calibro di Dossetti, La Pira, Lazzati, Bachelet: personaggi coerenti che, formatisi nell'ambito del cattolicesimo organizzato, hanno letteralmente creato l'Italia repubblicana; testimoni veri nella costruzione della civiltà dell'amore sognata da Paolo VI.

Pertanto essere cattolici e democratici significa ispirarsi a tutto un mondo culturale che, a detta dei ben informati in ambito ecclesiale, oggi sarebbe superato. E' una scelta coraggiosa!

Tuttavia essere cattolici e democratici in politica richiede, anche oggi e più di ieri, coerenti stili di vita evangelici.
Richiede di possedere un abecedario spirituale (si proprio così...spirituale!) in cui i concetti di bene comune, persona, solidarietà, sussidiarietà siano costitutivi dell'agire politico.
Soprattutto dirsi oggi cattolico democratico significa mettere al centro il concetto di persona nella sua interezza, senza infingimenti e mezze misure.
Significa, qui ed oggi, respingere con forza le pratiche clientelari degenerate di chi ha teorizzato e praticato come moralmente accettabile la sistematica colonizzazione delle istituzioni.
Significa segnare una cesura con i tanti figli della Chiesa campana che in politica hanno svilito con pratiche incoerenti i grandi ideali a cui dicono spudoratamente di richiamarsi tutt'ora.
Significa battersi per una Politica alta e altra che ponga al centro la questione sociale ed, insieme e inscindibilmente, il valore sacro di ogni vita umana.

Se tutto questo sta a cuore ai nostri amici ne sono contento, altrimenti sarò costretto a concludere sconsolato che anche per loro "l’essere cristiani è solo una bella e luccicante etichetta!" (Mons. De Rosa)

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