martedì 1 aprile 2008

Sulle elezioni politiche e provinciali 2008

Nel pieno della campagna elettorale devo constatare che non sempre la realtà dei fatti corrisponde alla intenzione e ai desideri che abbiamo. Questo genere di constatazione spesso richiede cambiamenti e aggiustamenti in corsa...anche rispetto all'esercizio del diritto di voto.
Ho scelto da tempo di votare alle politiche per il PD perchè credo nell'idea di un partito aperto in cui si discute e si ragiona; in cui si costruisca un fecondo e ricco scambio culturale tra cattolicesimo e cultura di sinistra; in cui la problematicità del presente e della post-modernità sia incarnata in scelte pensate, meditate e discusse secondo ragione e non secondo convenienze del momento. Questo il desiderio, l'intenzione!
La realtà oggi è tutt'altra!
Ci hanno costretti a votare una seconda volta con una legge elettorale sbagliata e iniqua per noi elettori (cosa non addebitabile a Veltroni...). Tuttavia il sospetto che le liste, anche nel PD, siano state fatte anche per fare piazza pulita degli avversari interni è molto forte. La logica degli degli yes-man spesso ha prevalso; la fedeltà a capo e alla sua corrente su tutto!
Dopo le elezioni (specie se alla camera non ci sarà il risultato sperato: superare almeno il 31,8% segnato alle politiche 2006 dall'ulivo) certamente si aprirà un serio dibattito interno al partito. D'Alema e Bersani già iniziano ad esprimersi....è un segno.
D'altra parte la componente cattolica del PD è afona. Dove sono andati a finire i Marini, i Franceschini, i Letta, i Fioroni? Solo la Bindi grida inascoltata in questo deserto.
Rispetto ai contenuti poi sembra che Veltroni proceda molto ex se, in maniera personalistica senza tener conto delle diverse anime del partito che paiono sempre più marginalizzate rispetto al capo: l'unico che pensa, l'unico che ragiona, l'unico che decide. Mi chiedo cosa farà in parlamento l'operaio della Thyssen, se non schiacciare un bottone.
Infine la posizione personale di Veltroni sulla legge 40 non è condivisibile, fumosa quella sulle coppie di fatto, pavida quella sull'aborto (per citare alcuni temi eticamente sensibili). Su altri temi sembra che si esprima più rispetto ai sondaggi che rispetto alle reali esigenze del paese. Da questo punto di vista, con le dovute sostanziali differenze, Veltroni sembra porsi come l'ultimo epigono di una "politica di plastica", fatta di slogan e marketing, ben incarnata nel berlusconismo.
In questa situazione non resta che votare rispetto alle liste presentate alla camera e al senato, procedendo ad una valutazione complessiva delle candidature proposte dalla nomenclatura di partito.
Al senato la lista della Campania non dispiace, anzi! Nomi come Follini, Andria, Carloni Armato sono più che degni. Invece suscita perplessità la lista per la Camera Campania2. Vi sono nomi di persone degne come il nostro conterraneo Boffa, ma nel complesso il parterre di candidati lascia molto a desiderare, a cominciare dalla inconsistente ed assente Picierno (è giovane ma non ha la forza di De Mita che a 80 anni ancora macina chilometri e chilometri per arrivare a tutti).
Se spostiamo invece l'attenzione sulle elezioni provinciali di Benevento il quadro PD diventa inconsistente. Con l'obbiettivo contingente di raccogliere il più possibile, si è scelto di presentare 3 liste di area PD, nelle quali le nomenclature di partito avranno ancora una volta a possibilità di contarsi. Capito?! Nel partito ri-nnovato non ci si confronta sulle idee ma sui voti per massimizzare il proprio apporto percentuale e ottenere il massimo risultato (clientelare?).
Non ho nulla contro le liste civiche alle amministrative, ma mi chiedo se era il caso di presentarle anche questa volta per spaccare e parcellizzare ancora di più un partito che nasce diviso.
La dirigenza provinciale del PD ha grossissime responsabilità in questo modo di procedere, passando sulla testa degli elettori e degli ideali, riducendo la politica a sterile conta dei voti vuoti (di idee).
Questo succede quando sul territorio si cerca di costruire un'aggregazione politica partendo dall'addizione uomini e voti, non dall'addizione delle idee.
Tucidide fa dire a Pericle nella celebre orazione funebre che "
benchè soltanto pochi siano in grado di dar vita ad una politica, noi siamo tutti in grado di giudicarla. Noi non consideriamo la discussione come un ostacolo sulla strada dell'azione politica, ma come indispensabile premessa per agire saggiamente".
Giudicare la politica per dar vita ad una politica e a
gire saggiamente: ecco l'essenza di quello che dovrebbe essere il PD ANCHE nel nostro Sannio.
Mi auguro che dopo queste provinciali qualcuno nel PD sannita trovi la forza, il coraggio e onesta di aprire un serio dibattito su queste scelte. Che anima vogliamo dare a questo PD nel Sannio? Fabbrica di voti vuoti di idee oppure di voti pieni di idealità?

1 commento:

Anonimo ha detto...

bene, bravo, chi ti scrive è un dirigente del partito provinciale del PD. Condivido quasi tutto,per alcune cose dovremo crescere un altro poco per capire che alcuni conti vanno comunque fatti per evitare di perdere in partenza.
Sono orgoglioso di essere tuo amico, ma soprattutto sono felice che anche attraverso quello che vedo che scrivi(partorito dal tuo cuore e dalla tua mente)mi attizzo ad esserci in POLIICA: Abbracci peppe Ciambriello