Vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole e più non dimandar!
Chissà se la vicenda possa scomodare proprio il vate fiorentino, però le parole di Virgilio sembrano se non altro calzanti!
Come spiegare, se no, il silenzio apatico (...o interessato?) che avvolge il congresso provinciale PD di Benevento?
Possibile che nessun si ponga domande, che nessuno apra un serio dibattito?
Eppure appare stranissima una fase congressuale in cui non si discute di idee e nemmeno ci si dà obbiettivi circa la strutturazione del partito, mentre invece si discute e ci si accapiglia con "sacrosante" ragioni su nomi ed organigrammi in vista delle prossime scadenze elettorali.
Si ha la triste sensazione di un congresso provinciale inane che, celebrandosi "a prescindere" dalla formale costituzione dei circoli cittadini, finisce inevitabilmente per auto-alimentarsi di quella eterna fase di transizione e di emergenza che caratterizza la vita politica del Paese.
Oggi, a più di due anni e mezzo dalla fondazione del PD, ci scontriamo con un fatto eclatante: i circoli cittadini nella provincia di Benevento non esistono ancora!
Ciò che ancor più stupisce è l'assenza della politica: nessuno ce ne spiega la ragione, nessuno se ne assume la responsabilità!
Una lista bloccata di cento nomi unitari: chi li ha scelti, con quali criteri, perchè, si è tenuto conto dei circoli?
Un segretario unitario: chi lo ha scelto, con quale criterio, che idee ha, dove vuole portare il partito, che impegni prende, costituirà i circoli?
Tante domande per ora senza risposta, per adesso una sola certezza: stiamo alzando i muri della casa senza preoccuparci delle fondamenta; stiamo costruendo un partito sulla sabbia!
Per questo suonano come macigni le parole del compianto Pietro Scoppola che ad Orvieto disegnava un partito democrativo dove elemento qualificante fosse" l’applicazione del famoso artico 49 della Costituzione", che delinea lo strumento-partito come mezzo per la partecipazioni dei cittadini alla vita politica "con metodo democratico" . E tuttavia, ad occhi aperti e con un realismo non cinico, Scoppola sottolineva, alla luce di questo obbiettivo alto, che occorreva prendere "atto dei passi oggi possibili" tenendo viva una "speranza più impegnativa" e giocandola "non contro il processo ma oltre, oltre questo processo oggi possibile, quando scelte più impegnative saranno necessarie."
Oggi queste scelte più impegnative sono diventate necessarie, improcrastinabili.
Non si può vivere sempre nell'emergenza, nell'attesa della distribuzione delle prossime candidature!
Occorre subito con coraggio, acume e risolutezza andare "oltre", coltivando quella "speranza più impegnativa" di un partito "democratico" che, aldilà dei personalismi e delle logiche meramente correntizie, sappia essere il partito nuovo che tutti desideriamo.
martedì 22 giugno 2010
Un partito sulla sabbia?!
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5 commenti:
Caro Diego, tutto quello che descrivi si chiama conservazione dello status quo. Sono domande legittime, ma ad ognuna si risponde allo stesso modo: così deve andare, perchè così ha voluto qualcuno.
Ti assicuro che funziona così dappertutto. E' comunque una tristezza.
Saluti, Peppino.
Lo so benissimo che dappertutto è così.
Ma occorre cambiare.
E non è solo l'ottimismo della volontà che me lo fa dire.
Soprattutto oggi occorre iniziare ad ESSERE PRONTI AL CAMBIAMENTO.
Ed essere pronti oggi vuol dire guardare ad occhi aperti la realtà e dire con la giusta libertà quello che non va, dentro e fuori il partito.
diego
concordo pienamente con la tua analisi. Credo che tenere duro in questa situazione non sarà facile, ma è necessario. D'altra parte credo che non si tratti tanto della forza politica in sè - il PD in questo caso- che non è capace di coinvolgere o non vuole quanto di una mentalità fortemente radicata che non crede più possibille la partecipazione "dal basso". Se ci fai caso questo stile "esecutivo" piuttosto passivo e a volte frutto di relazioni strumentali è presente un pò dovunque ed è entrato nel comune modo di pensare, anche nei luoghi che producono cultura. Cambiare sarà una bella impresa, non ti pare?
Angelina
E' una impresa difficile, lo so, ma è fondamentale che ciascuno si senta in coscienza di poter garantire la sua parte. Le forze possono esserci.
Non dico di dover cambiare le cose ma chiedo che di sia PRONTI A CAMBIARLE.
diego
Quest'intervento è stato pubblicato sul Sannio di oggi. Ha colpito nel segno. Il coordinatore del circolo di Apollosa così commenta:
PD di Apollosa, il coordinatore Catalano: consenso per la scelta di Mortaruolo segretario provinciale
Sabato 26 giugno alle 15 si riunirà il Circolo territoriale del Pd di Apollosa per votare il Segretario Provinciale e i componenti dell’Assemblea a lui collegata. Il Comune di Apollosa rientra nel collegio n° 8 che porta al Congresso 43 componenti dell’Assemblea. Tra questi è compreso il coordinatore del Circolo locale Enzapaola Catalano.
“La scelta di eleggere quale segretario provinciale l’amico Erasmo Mortaruolo – ha affermato Catalano - ha trovato il consenso di quanti, come me, da sempre hanno creduto in un Partito giovane che potesse diventare l’alternativa in un periodo in cui la crisi della politica e dell’istituzione prevale fortemente sul sentire comune sociale. La lista unitaria è nata dall’esigenza di unità e sintesi di un dibattito interno che aldilà delle dicerie è stato sempre vivo e costruttivo. Chi oggi parla di un Partito senza un minimo di dibattito costruito sulla sabbia, è nella maggior parte dei casi qualcuno che ha rinunciato a partecipare alle dinamiche interne cercando la ribalta con argomenti pretestuosi e assolutamente tardivi. L’invito è quello di essere protagonisti con il proprio carico di entusiasmo, capacità e passione di questa fondamentale fase del PD sannita.”.
Ultima modifica 24/06/2010 alle ore 15:26
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