mercoledì 10 ottobre 2007

Diamo corpo al sogno targato PD!

Finalmente i giovani della Margherita sannita si fanno vivi (link: http://www.ilquaderno.it/index.php?categoria=104&articolo=17302&sezionenotizie=12)!
Hanno detto, per bocca del loro portavoce Giovanni Zarro, giovane ma attempato (scusate l'ossimoro obbligato), che il PD è "il partito del domani, un percorso viscerale, volontà politica di creare la nuova generazione, condivisione intelligente di idee e programmi, aspettative da conquistare e momenti da analizzare".
Ci hanno detto che "la politica è la ricerca di relazioni “one to one” dimostrando che il parlare con l’altrui persona porta sempre doppi vincitori e non un rapporto di vincitore e sconfitto".
Quanto sono vere queste parole!
Senonchè non vi è chi non veda la profonda distonia tra teoria e prassi politica, in questo processo costituente sannita.
Le considerazioni di Zarro colgono proprio la forte esigenza da cui è nata la necessità del PD.Sono parole che profumano proprio di quelle "zone di terreno fertile per la partecipazione politica" (Salvatore Vassallo- relazione al convegno di Orvieto 2006) che tanti cercano di occupare e dissodare.
Fin qui la bella teoria!
Se tuttavia guardiamo con sguardo impietoso la prassi che ci sta portando al 14 ottobre ci accorgiamo che tali esigenze vengono continuamente mortificate e disattese.
Politici molto avveduti ed intelligenti come Boffa se ne sono accorti, non lo nascondono e per giunta lo dicono anche.
D'altronde non può nascondersi come il nuovo partito nasca in una situazione poco favorevole alla partecipazione democratica; in una situazione in cui i partiti sono ingessati, anchilosati nelle loro diatribe interne, schiacciati dai personalismi di troppi leaders e capetti di turno.
Non bisogna però darsi per vinti e gettare la spugna! Che la prassi vinca sempre la teoria non è principio assiologico, anzi in Politica (quella con la P maiuscola, quella che riesce a leggere e governare i processi di cambiamento, quella non abituata a farsi portare dalla corrente) è vero forse il contrario: è la teoria a dover governare la prassi!
Come cantava De Andrè, penso proprio che a volte "dal letame nascono fiori". Penso che questa situazione, in cui due sistema-partito bloccati si uniscono, sia l'ideale per liberare forze nuove e vecchie, per far nascere un nuovo modo di fare politica, un modo più "partecipativo" e inclusivo di oggi, in cui il confronto a viso aperto sia un metodo condiviso di elaborazione delle scelte politiche, in cui si riesca a trarre dal vecchio modo di far politica il meglio, per trasformare il tutto (nuovo e vecchio) con la giusta e sacrosanta passione politica che dovrà animare le nuove generazioni del PD, il partito del futuro, il partito di "coloro che avranno 20 anni nel 2010".
Le vecchie generazioni politiche dovranno dare opportunità e consigli alle nuove; le nuove avranno la grossa responsabilità di dimostrare alle vecchie che la Politica (quella con la P maiuscola, quella in cui "il parlare con l’altrui persona porta sempre doppi vincitori e non un rapporto di vincitore e sconfitto" ) non esiste solo nell'empireo delle idee, ma può ben essere incarnata in menti, occhi e braccia giovani e nuove.
Diamoci da fare chè il lavoro da fare è tanto! Andiamo a votare! Diamo corpo al sogno targato PD!

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Diego, volevo chiederti, perchè ti immischi anche tu nella politica? sai, io non sono d'accordo con quello che è scritto sul blog in particolare sul fatto che le vecchie generazioni dovranno dare opportunità e consigli ai giovani, ma sai spiegarmi in che modo? Voglio dirti solo una cosa, sulle votazioni del PD non fa differenza su chi verrà eletto. Quindi non essere impaziente nell'aspettare domenica per andare a votare perchè no voterà quasi nessuno,specialmente i giovani, che non sanno neanche cos'è la politica.

Anonimo ha detto...

Mi "immischio" nella politica, come dici tu, perchè mi hanno insegnato che la politica è la forma più alta di servizio e di carità. Veramente mi sento animato da una sana passione per questa difficile arte. Mi piace però più trovare nella politica dei confronti che non delle auto-affermazioni personalistiche.
Spero che tu sia d'accordo sul principio che i giovani senza i vecchi non vanno da nessuna parte. E' una questione di esperienza e di umiltà!
Essere giovani in politica in se può voler dire tutto e niente; lo stesso vale per il dire che "i giovani non sanno neanche cos'è la politica". Sono tutte generalizzazioni che valgono a dire tutto e a non dire nulla!
Il dialogo tra giovani e vecchie generazioni politiche si potrà avere se creamo luoghi in cui tale dialogo sia possibile, in maniera pubblica e corale (questo è il "modo" di cui mi chiedi spiegazioni).
Il PD è una occasione unica perchè, ripeto, due partiti in cui il dibattito interno si è paralizzato andranno a fondersi sprigionando, ripeto, forze vecchie e nuove.
I luoghi di confronto e dibattito dovranno per forza di cose esserci, anche se oggi l'orientamento nei vecchi partiti sembra diverso. I politici più avveduti (Boffa) se ne accorgono e ne parlano.
Il PD non dovrà essere più il cd "partito leggero" (tanti diessini mi capirebbero), ma quello in cui si discute e la base controlla le scelte, quello in cui le primarie saranno una routine e il divieto del terzo mandato consecutivo nelle cariche di partito sarà un obbligo.
In tali luoghi di confronto, nella base del nuovo partito, le vecchie generazioni dovranno dare opportunità alle giovani di esprimersi; dovranno dare consigli saggi. I giovani dovranno dare il dovuto rispetto a chi autorevolmente li consiglia.
Spero di averti ben spiegato e argomentato il "modo" di cui mi chiedevi.
Capisci che, vedendo nella partecipazione democratica il valore assoluto a cui informare il PD, per me diventa naturale "immischiarmi" in politica.
Per quanto poi riguarda l'affluenza di domenica può darsi che tu abbia perfettamente ragione...potrebbe essere bassa, ma ciò non toglie al progetto del PD tutta la sua dirompente carica innovativa. Anzi mi spingo a pensare che sarebbe un buon inizio per il PD perchè richiamerebbe fortemente i nostri leaders alla coerenza rispetto alla coraggiosa scelta del PD.
Ormai la caravella è lanciata e difficilmente tornerà indietro...